Catechesi persone disabili: mons. Baturi (Cei), “non nostre appendici, ma persone con possibilità di sviluppo diverse”

(Assisi) “La persona disabile non è appendice della mia persona ma è un ‘altro’ che si svela interamente. È un mondo diverso dal mio che segue dinamiche e presenta possibilità di sviluppo diverse”. Lo ha detto mons. Giuseppe Baturi, sottosegretario Cei, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici, intervenendo al seminario nazionale del settore per la Catechesi delle persone disabili, ad Assisi. Secondo il direttore dell’Ufficio Cei, “bisogna prendere atto della sofferenza che deriva da un limite, ma anche di un’ampiezza di cuore che è importante”. Non è possibile, però, per le persone con disabilità “fare un cammino se non lo fa anche la madre”. Un’indicazione da tenere presente a proposito del loro ruolo nella comunità. “Le persone che incontriamo possono diventare più vive, più operose. Hanno possibilità di crescita”. E per loro “è importante il lavoro”. “L’aiuto che si può dare loro deve essere civilmente riconoscibile. È un problema della democrazia”. L’invito ai partecipanti al seminario è quello di “metterci assieme perché uno dica all’altro che cosa vede sul tema”. “Forse non saremo più bravi, ma sapremo guardare più lontano”.

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