Spagna: Madrid, pastorale penitenziaria. Incontro su “Pene e misure alternative al carcere: sfide e opportunità”

“Pene e misure alternative al carcere: sfide e opportunità” è il tema dell’incontro che si apre oggi a Madrid su iniziativa del Dipartimento di pastorale penitenziaria, all’interno della Commissione per la pastorale sociale della Conferenza episcopale spagnola. Per due giorni, spiegano gli organizzatori, si discuterà di “misure alternative alla prigione, programmi specifici secondo le eziologie criminali, ergastolo e misure alternative, il valore dell’accompagnamento sociale nel processo penale e penitenziario”. L’ultima parte dell’incontro prevede una riflessione sulla pastorale penitenziaria per la definizione di alcune conclusioni. Nelle cappellanie delle prigioni spagnole lavorano circa 2300 volontari. Secondo un’indagine del Consiglio d’Europa pubblicata nel marzo scorso relativa al 2016, la Spagna ha il numero di detenuti più elevato rispetto alla maggior parte dei suoi vicini europei (130 detenuti ogni 100mila abitanti; la media è di 127) e le pene sono più lunghe che in gran parte del continente, con una permanenza media in carcere di 21,9 mesi. Solo in Portogallo, Romania e Azerbaigian la detenzione media è più lunga. Un dato positivo spagnolo è la bassa densità della popolazione carceraria: per ogni 100 posti disponibili, vi sono 71,8 prigionieri, rispetto al 90,2 di media europea. L’Italia ha 109 detenuti per 100 posti. Peggio solo in Ungheria, Macedonia, Cipro, Francia e Belgio.

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