Diocesi: Acerra ricorda monsignor Nicola Capasso a 50 anni dalla morte, il vescovo che si oppose ai nazisti

Cinquant’anni or sono, il 27 aprile 1968, moriva monsignor Nicola Capasso, vescovo di Acerra dal 1933 al 1966. La diocesi lo ricorda oggi, alle 18.30, con un convegno nella Biblioteca diocesana in piazza duomo. Introdotto dal vescovo Antonio Di Donna, interviene Gennaro Niola, direttore del Museo diocesano. Originario di Frattamaggiore, non lontano da Acerra, Capasso prese la guida della diocesi a 46 anni nel 1933. “Operosità e rispetto dell’ortodossia furono – si legge in una nota della diocesi di Acerra – al centro della suo servizio di vescovo, riservando particolare cura alla formazione dei sacerdoti, per i quali fu padre autorevole e affidabile. Non trascurò nulla della vita ecclesiale: attuò nuove relazioni con la società civile e a lui si deve l’ultimo Sinodo della diocesi. Uomo di cultura, scriveva personalmente il bollettino diocesano”. Il vescovo “volle biblioteca e archivio della diocesi. Sensibile all’arte, ipotizzò un Museo diocesano, e un altro da dedicare al patrono sant’Alfonso. Povero e riservato, occupava solo una parte del palazzo vescovile”.
Il ricordo di mons. Capasso si lega in particolare ai giorni dell’eccidio di Acerra del 1943, “durante i quali egli scese in strada, affrontò a viso aperto i soldati nazisti e come un padre fu vicino alla gente, fino a ricomporre egli stesso i cadaveri e a portarli al cimitero. Successivamente, rifiutò l’onorificenza per tale opera”. Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. A più di ottanta anni si dimise nel 1966 ritirandosi nella casa di famiglia a Frattamaggiore, dove morì il 27 aprile del 1968. E dove sulla sua tomba si recheranno in pellegrinaggio il vescovo e i sacerdoti della diocesi di Acerra sabato 28 aprile.

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