Consiglio d’Europa: Assemblea parlamentare, risoluzione sulla lotta alla corruzione

(Strasburgo) L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa continua la sua battaglia contro la corruzione tra i suoi membri o ex membri e nel contesto di una strategia per promuovere i principi di integrità e trasparenza nel suo funzionamento e rafforzare il dovere di integrità tra i suoi membri. Per questo è stata adottata una risoluzione, sulla base del rapporto presentato il 22 aprile scorso dall’Ibac, organismo esterno indipendente incaricato di fare indagini sulle accuse di corruzione. Se saranno le autorità nazionali competenti a dover verificare sul piano giuridico e penale le infrazioni accertate, e che riguardano soprattutto l’Azerbaijan e alcuni altri Stati membri, i parlamenti e i governi nazionali dovranno riferire sulle misure adottate entro la fine 2018. La risoluzione ricorda “il principio della responsabilità politica individuale, compresa la possibilità per i rappresentanti eletti di rimettere il proprio mandato”, nel caso di violazioni delle regole. Un’altra indicazione va nel senso di “rivedere le pratiche nelle nomine ai Comitati di sorveglianza, del regolamento, le elezioni dei giudici alla Corte europea dei diritti dell’uomo e nelle commissioni ad hoc per l’osservazione delle elezioni”. Nel corso della discussione in Assemblea, i parlamentari hanno concordemente invocato la “tolleranza zero” verso la corruzione e un “cambiamento profondo ed efficace delle mentalità e delle pratiche parlamentari”.
“Gli interessi dei 825 milioni di cittadini europei che l’Assemblea rappresenta devono essere posti al di sopra di ogni interesse particolare, per ridare all’Assemblea la credibilità della sua dimensione politica, in un momento in cui il Consiglio d’Europa ha bisogno più che mai di un organo parlamentare forte”, si legge nella risoluzione.

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