Card. Bassetti a Bruxelles: incontro con un gruppo di parlamentari europei italiani. “L’Europa non è un’aggregazione di interessi ma una casa comune”

Dialogo profondo, sincero, aperto sui grandi temi che sono al cuore dell’Europa. Crescita dei nazionalismi, forze disgregatrici, mancanza di una identità chiara e di una visione futura, difesa e promozione della vita umana. Ad animarlo questa mattina in una saletta del Parlamento europeo sono i parlamentari europei italiani con il cardinale Gualtiero Bassetti che in questi giorni sta facendo qui a Bruxelles una serie di incontri con funzionari di alto livello dell’Unione Europea. “Fa bene sentire l’impegno di ciascuno a mettere il proprio mattone”, dice il cardinale che ha appena terminato un incontro con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Il mattone si mette in un edificio, allora vuol dire che l’Europa è una casa comune o vuole esserlo sempre di più. E questo vuol dire che l’Europa non è una aggregazione come ce ne sono tante, dove si sta insieme per determinati interessi. L’Europa è una comunità come l’avevano definita i padri fondatori. E se l’Europa è una casa comune e ciascuno deve mettere una piccola pietra in questa casa, anche la Conferenza episcopale italiana vuol fare fino in fondo la sua parte”.

Ad accompagnare il presidente della Cei, ci sono mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio (già delegato Cei alla Comece) e mons. Mariano Crociata, vicepresidente della Comece. “Siamo a servizio dell’Europa perché l’Europa è dentro di noi e noi ne facciamo parte”, ha detto mons. Ambrosio, prendendo la parola. “Credo che il contributo che in particolare i cristiani ma tutti gli europei possono dare, è quello di recuperare quel senso di umanesimo che ha caratterizzato al storia europea. Il futuro è piuttosto difficile ma proprio perché siamo portatori di speranza, vogliamo che vi sia un orizzonte di speranza per tutti i popoli europei”. E mons. Crociata ha aggiunto: “La mia percezione arrivando è duplice: da una lato si avverte la fatica di questa fase dell’Europa, prossima tra l’altro di una scadenza elettorale che avrà sviluppi successivi e dall’altro l’esigenza di avere a cuore e promuovere il cammino di unione europea. Questa fatica e questa esigenza ci responsabilizzano come cattolici a dare un contributo all’Europa perché possa crescere in questa coesione così messa in difficoltà in questi anni da tendenze disgregatrici. Il ruolo della Chiesa è dare un’anima, ravvivare le motivazioni, la spinta ideale perché questa unità non sia solo funzionale ma faccia crescere l’Europa come comunità di popoli”.

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