Vita: vescovi argentini, “non negare il diritto ai più deboli e vulnerabili”

“Auspichiamo che questo dibattito ci consenta di rivolgere un ampio sguardo nei confronti di diverse situazioni da non separare: la difesa del bambino ancora non nato, il rispetto della donna e la cura della sua vita, l’immenso valore della famiglia e della vita di tanti argentini colpiti dalla povertà e della miseria”. È quanto si legge nel comunicato dei vescovi argentini reso noto al termine della loro 115ª assemblea plenaria. La Conferenza episcopale argentina ha proposto “un ampio sguardo” sul dibattito parlamentare sulla depenalizzazione dell’aborto, all’insegna dello slogan “vale ogni vita”, in difesa sia della vita della madre sia della vita del nascituro. Al centro del messaggio dei vescovi, il desiderio di far capire che “la difesa dei diritti umani da parte degli argentini dev’essere così chiara e ampia da non finire per negare tali diritti ai più deboli e vulnerabili e da sostenere il valore della vita della madre e del figlio”. Dai vescovi anche un ‘mea culpa’. “Né la Chiesa né la società hanno operato adeguatamente. Non abbiamo accompagnato nel miglior modo le donne costrette ad abortire tra sofferenze e limitazioni e che patiscono in solitudine le conseguenze di tale decisione”. A loro avviso, è “indispensabile ricordare gli insegnamenti di Papa Francesco – aggiungono citando l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate – quando sostiene che ‘la difesa dell’innocente che non è nato, per esempio, deve essere chiara, ferma e appassionata. Ma ugualmente sacra è la vita dei poveri che sono già nati, che si dibattono nella miseria’”. “Ci fa soffrire che qualcosa così grande ed essenziale quale la difesa della vita possa metterci a confronto o dividerci ancora di più – conclude il comunicato -. Questo è un momento storico che ci invita a combattere fianco a fianco in difesa dei più fragili della nostra cara Argentina”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy