Card. Lercaro: film “Secondo lo Spirito” su Tv2000. Ruffini, “è la buona tv che riannoda i fili spezzati della nostra memoria”

“Siamo felici di mostrare in anteprima in Filmoteca Vaticana il documentario sul card. Giacomo Lercaro. Quando ci è stato proposto il film subito abbiamo compreso il valore del progetto”. Così ha dichiarato il direttore di Tv2000, Paolo Ruffini, venerdì 20 aprile nell’inaugurare la proiezione in anteprima in Vaticano del film documentario “Secondo lo Spirito” scritto e diretto da Lorenzo K. Stanzani, che verrà messo in onda in prima serata su Tv2000 domenica 22 aprile. “Si discute molto su cosa distingua la buona dalla cattiva televisione – ha precisato il direttore di Tv2000 – Uno dei compiti che ha la buona televisione è il tema della memoria, ovvero riannodare i fili spezzati della nostra memoria, strappandoci dalla condanna di un presente smemorato per restituirci il senso del cammino difficile che facciamo nella storia”. Ruffini ha poi aggiunto: “Io credo che questo film sul cardinale Lercaro adempia appieno a questo compito, perché con un lavoro sapiente di ricerca di materiali spesso inediti ci offre una chiave di lettura sul secolo scorso che illumina anche il nostro presente”. Presenti in Filmoteca Vaticana anche l’arcivescovo di Bologna mons. Matteo Maria Zuppi, il vescovo ausiliare emerito mons. Ernesto Vecchi, l’amministratore delegato di Tv2000 Massimo Porfiri e il regista Lorenzo K. Stanzani. Quest’ultimo ha indicato che l’idea del documentario è affiorata nel 2008, poi “la realizzazione effettiva ha richiesto due anni di lavoro. Abbiamo visionato 500 ore di materiale, tanti documenti audiovisivi in cui il card. Lercaro parlava ai ragazzi. In più, abbiamo trovato ben 56 pellicole in 8 millimetri”.

Conoscendo poi personalmente il card. Lercaro, mons. Ernesto Vecchi ha condiviso alcuni ricordi: “Io c’ero. Avevo 28 anni quando entrai in casa sua. Il card. Lercaro ospitava nell’arcivescovado circa 70 ragazzi, tutti universitari. E voleva che andassero a messa tutti i giorni. Sono stato fortunato, perché ho avuto due grandi maestri: il card. Lercaro in giovinezza, che mi ha spinto verso una Chiesa in uscita, e il card. Biffi negli anni della maturità. Con il card. Lercaro girai molto per il territorio, e ricordo una volta che per delle cresime, accompagnandolo in auto, gli schiacciai persino un dito nella portiera. Ma lui non si fermava mai”.

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