Comunicazione: mons. Ocáriz (Opus Dei), “coinvolge persone con nome e cognome” e non “masse”. Rinnovare “dall’interno professione informazione”

Crescere nella comprensione e nel rispetto nel campo della comunicazione pubblica, come chiede Papa Francesco, significa innanzitutto rendersi conto che questo lavoro “coinvolge persone con nome e cognome” e non “masse”. Così il prelato dell’Opus Dei e gran cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce (Pusc), mons. Fernando Ocáriz, a chiusura dell’XI Seminario professionale sugli Uffici di comunicazione della Chiesa, promosso dalla Facoltà di Comunicazione sul tema del “Dialogo, rispetto e libertà di espressione nella sfera pubblica”.
Tra le tematiche affrontate, anche quelle recenti della post-verità e delle fake news. A questo proposito, mons. Ocáriz ha ricordato come di fronte al proliferare di notizie false, avere comprensione e rispetto significhi “rinnovare la professione dell’informazione dall’interno”, approfondendone “la dimensione di servizio”, proprio perché “una persona ben informata è una persona più libera e responsabile” e perciò “capace di agire nella società in maniera solidale”. Riguardo al dialogo, per il prelato dell’Opus Dei occorre nutrire il desiderio di “capire gli altri, di comprendere i loro punti di vista”, in modo da scoprire “aspetti concreti che non erano stati presi in considerazione” e così perfezionare le proprie proposte e rendersi più comprensibili. Un ultimo aspetto evidenziato da mons. Ocáriz è quello della necessità – soprattutto in un mondo professionale caratterizzato da velocità e immediatezza – di svolgere il proprio compito con “serenità”, la stessa che “ci permette di dare profondità al nostro lavoro, scoprirne la dimensione di eternità e di riposare in Dio.
Nel corso del Seminario, al quale hanno partecipato 400 persone di vari Paesi, tra professionisti della comunicazione, direttori e responsabili di uffici stampa di diocesi, Conferenze episcopali e altre realtà ecclesiali, docenti universitari e giornalisti, è stata anche presentata la “Cattedra Navarro-Valls”, dedicata allo storico portavoce di San Giovanni Paolo II, scomparso il 5 luglio dello scorso anno.

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