Repubblica Centrafricana: suor Tutolo (missionaria), “i gruppi armati continuano a reclutare bambini”

“La settimana scorsa un soldato dei Caschi blu è stato avvistato da un ragazzino mentre portava armi con ogni probabilità a un gruppo ribelle degli ex Seleka. Molti di questi giovani del contingente Onu che dovrebbero proteggere la popolazione, poiché ancora non è stato rimesso in sesto l’esercito, non lo fanno, sono dei mercenari”. Lo afferma suor Elvira Tutolo, missionaria in Centrafrica dell’Ordine della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, nell’intervista rilasciata a “Popoli e Missione on-line”. Nel Paese è diffuso il conflitto tra tra Seleka e Anti-Balaka. La religiosa spiega come la popolazione non si senta al sicuro neanche sotto la protezione Onu e presenti un fenomeno diffuso: “Quel che è peggio è che i combattenti sia dei Seleka, milizie di matrice musulmana, che degli anti-balaka, che si definiscono cristiani, continuano a reclutare i bambini. I soldati di entrambi i gruppi sono davvero piccoli: i bambini-soldato vanno dagli 8-9 anni fino ai 17”. Il progetto missionario di suor Tutolo ha salvato la vita a tanti ragazzini sottratti alle milizie armate: la casa-famiglia Kizito di Berberati, che accoglie ex bambini-soldato e ragazzi di strada. Attualmente gli ospiti sono 130. “Noi missionari siamo riusciti in un certo senso a ottenere la fiducia dei capi degli anti-balaka che ci rispettano: uno di loro, ad esempio, mi ha raccontato l’altro giorno che avrebbe fatto i vaccini ai ragazzini che gravitano nel suo gruppo – racconta –. Ma il vaccino significa una cosa sola: che vogliono farli combattere ancora o comunque tenerli dentro la milizia”. La missionaria riferisce inoltre della routine della violenza quotidiana. “Le prime vittime naturalmente sono donne e bambini: c’è una folla di madri-bambine. E il tasso di Aids è altissimo”.

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