Osservasalute 2017: una fotografia dell’Italia, con meno abitanti, ma più anziani non autosufficienti

Il Rapporto Osservasalute 2017, presentato oggi a Roma, al Policlinico Gemelli, offre una fotografia dell’Italia: “Diminuisce il numero degli abitanti del nostro Paese, oltre un italiano su 5 ha più di 65 anni”. Ciò è dovuto “in gran parte al saldo negativo della dinamica naturale (nascite e decessi) e alle cospicue cancellazioni imputabili, in parte, ancora al riallineamento Anagrafe-Censimento”. Il numero medio di figli per donna per il complesso delle residenti è “nel 2015 pari a 1,35 figli per donna (per le italiane 1,27 figli per donna, per le straniere 1,94 figli per donna), in calo rispetto all’anno precedente (era 1,37)”. Si conferma anche quest’anno “la tendenza alla posticipazione delle nascite, tanto che l’età media al parto delle residenti giunge 31,7 anni (italiane: 32,3 anni; straniere 28,7 anni)”.
Continuano a crescere i “giovani anziani”, anche tra gli stranieri residenti (ossia i 65-74enni): “Sono poco meno di 6,6 milioni e rappresentano il 10,9% della popolazione residente”. Stabile, invece, la quota degli “anziani” (75-84 anni): sono “oltre 4,8 milioni e rappresentano l’8,0% del totale della popolazione”. Stabile la popolazione dei “grandi vecchi”, pari a quasi 2 milioni che corrisponde al 3,4% del totale della popolazione residente, mentre si assiste a una lieve diminuzione della popolazione ultracentenaria. “Al 1° gennaio 2017 poco meno di tre residenti su 10.000 hanno 100 anni e oltre”.
Tanti gli italiani non autosufficienti tra gli anziani, con una crescente richiesta di aiuto e una difficoltà di gestione della quotidianità. La problematica è destinata a riguardare sempre più anziani, sostiene Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane: le proiezioni per il 2028 indicano, infatti, che tra gli ultrassesantacinquenni le persone non in grado di svolgere le attività quotidiane per la cura di se stessi (dal lavarsi al mangiare) saranno circa 1,6 milioni (100mila in più rispetto a oggi), mentre quelle con problemi di autonomia (preparare i pasti, gestire le medicine e le attività domestiche, ecc.) arriveranno a 4,7 milioni (700 mila in più).
“Ci troveremo di fronte a seri problemi per garantire un’adeguata assistenza agli anziani – avverte Solipaca -, in particolare quelli con limitazioni funzionali (che non sono autonomi), perché la rete degli aiuti familiari si va assottigliando a causa della bassissima natalità che affligge il nostro Paese da anni e della precarietà dell’attuale mondo del lavoro che non offre tutele ai familiari caregiver”.

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