Internet: Rapporto Giovani 2018, per il 61,2% l’odio sul web è collegato alle tensioni che circolano nella società

“I giovani sono sempre connessi, ma in maniera autonoma e attenta, e con una chiara tendenza a rifiutare ogni forma di violenza e di odio”. È quanto emerge dal Rapporto Giovani 2018, in uscita in questi giorni in occasione della 94ª Giornata per l’Università Cattolica. L’indagine curata dall’Istituto Toniolo, con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, si è soffermata anche sulla “vita nella rete” delle giovani generazioni. “In particolare, rispetto alle cause del fenomeno hate speech, gli intervistati ritengono che l’odio in rete sia collegato, in qualche modo, alle tensioni che circolano all’interno della società”. Ad essere “Molto d’accordo” o “Abbastanza d’accordo” con l’affermazione è il 61,2% degli intervistati. “Le percentuali di accordo significativo sul fatto che esprimere l’odio in rete possa essere considerata una forma socialmente accettabile in cui incanalare l’espressione dell’odio e del risentimento sono molto basse (12,2%)” mentre “si alzano lievemente quando si tratta di prendere posizione sul fatto che esprimere online atteggiamenti negativi verso l’altro possa in un certo senso sublimare la violenza sottraendola alla vita reale. Sono infatti d’accordo con questa affermazione il 19,9% dei giovani italiani”. “Questo – si legge in una nota – non significa, però, che l’hate speech sarebbe, alla fine, ‘solo parole’, quindi un fenomeno di cui non preoccuparsi affatto. Che si tratti di mero flatus vocis lo pensa solamente il 16,1% dei giovani italiani”.

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