Colombia: il presidente dell’Ecuador ritira disponibilità a ospitare i colloqui di pace con l’Eln

Nuova doccia fredda sul processo di pace in Colombia. Il presidente dell’Ecuador Lenín Moreno, intervistato ieri dall’emittente Ntn24, ha annunciato che l’Ecuador intende cessare di ospitare a Quito i colloqui di pace tra Governo colombiano e guerriglia dell’Eln e al tempo stesso di non essere disponibile a svolgere la funzione di Paese garante della trattativa. Questo a causa degli attentati e dei sequestri messi in atto nelle ultime settimane in Esmeraldas, la regione ecuadoriana di confine con la Colombia, dai dissidenti Farc del Frente Oliver Sinisterra. “Ho chiesto alla ministra degli Esteri dell’Ecuador di porre un freno ai colloqui e alla nostra condizione di garante del processo di pace, fino a che non ci si impegni a far cessare queste attività di terrorismo”, queste le parole di Moreno. È un momento molto delicato nella lenta applicazione del processo di pace in Colombia, la cui tenuta sta subendo duri colpi, come i fatti accaduti ai confini con l’Ecuador, la recente uccisione di otto agenti di polizia nella provincia di Urabá (nord del dipartimento di Antioquia), probabilmente ad opera di gruppi paramilitari. Il tutto mentre si sta vivendo la campagna elettorale per le elezioni presidenziali, nelle quali sono favorite le forze contrarie alle modalità con cui si è sviluppato il cammino di pace.

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