Argentina: assemblea dei vescovi sulla postmodernità. Mons. Ojea (presidente), “forte violenza verbale e sospetto verso l’altro sui social”

“Una forte violenza verbale ha iniziato a installarsi tra gli argentini, principalmente canalizzandosi attraverso i social network e alcuni media. Ci sono uno spirito di sospetto l’uno verso l’altro e il ricorso continuo alla demonizzazione dell’altro”. Lo ha denunciato ieri in apertura dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina (Cea), durante l’omelia della celebrazione eucaristica, il presidente, mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro.
Riflettendo sulle varie declinazioni del valore della vita, mons. Ojea ha aggiunto: “Il Papa insiste molto sulla gravità della diffamazione e della calunnia. Calunniare una persona è un modo per ammazzarla, uccidendo il suo onore. In questo modo viene uccisa la fiducia che una persona può avere nell’altra. Viene soppressa la carità, che è il legame dei cristiani, e anche la pace e la gioia vengono uccise, creando nella società un clima di discordia e violenza”. Nell’ultima parte della sua omelia, il presidente della Cea ha riflettuto sulla “chiamata alla comunione missionaria” ricevuta dai vescovi: “Sulla via della comunione missionaria siamo chiamati a esercitare il nostro discernimento, esaminando attentamente i segni di questo tempo, rilevando i segni della vita, accompagnando l’azione dello Spirito nella storia e scoraggiando e smascherando i segni di morte”. “Per questo – ha proseguito – dobbiamo essere uomini autentici dello Spirito, disposti a discernere in preghiera questi atteggiamenti nelle nostre comunità. Cristiani con parresia, lasciamoci sfidare dalla storia, tenendo lo sguardo sempre nuovo della fede anche nel mezzo dell’incertezza di una cultura caratterizzata da cambiamenti vertiginosi”.
Infine, mons. Ojea ha affermato: “In questi momenti drammatici che i nostri fratelli in Medio Oriente stanno ancora una volta vivendo, vogliamo anche porre nel cuore di nostra Madre la nostra preghiera per la pace e per un profondo cambiamento nel cuore di coloro che prendono decisioni che portano alla guerra”.

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