Vino: settore sempre più miliardario. Da domenica a Verona il Vinitaly

È un comparto particolarmente in salute e che vale miliardi di euro quello che si appresta ad “aprire” l’edizione 2018 del Vinitaly di Verona, la più significativa manifestazione dedicata al settore del vino e dintorni che dal 15 al 18 aprile accoglierà, nelle previsioni, decine di migliaia di visitatori.
A sintetizzare il significato economico della vitivinicoltura nazionale, ci ha pensato l’Ismea (che segue da vicino tutti i mercati agroalimentari), che con una nota diffusa oggi spiega come “nel 2017 l’Italia abbia mantenuto il primato produttivo internazionale. Nonostante un’annata particolarmente difficile, caratterizzata da una molteplicità di eventi climatici avversi”. A conti fatti abbiamo prodotto 42,5 milioni di ettolitri di buon vino che hanno “permesso all’Italia di posizionarsi prima dei principali concorrenti: Francia e Spagna”.
Secondo Ismea, la struttura produttiva italiana conta 310mila aziende agricole e quasi 46mila aziende vinificatrici. Certo, anche questo comparto, come altri agroalimentari, ha passato un forte processo di ristrutturazione e concentrazione, soprattutto per quanto riguarda la parte agricola. Oggi però le imprese attive appaiono più efficienti e competitive di prima. E lo si vede dai riconoscimenti di mercato oltre che da quelli collegati ai marchi di tutela. “La produzione vinicola italiana – dice ancora Ismea – conta su un ricco panorama di 526 riconoscimenti comunitari: 408 e 118 Igp. Positivo è l’incremento di anno in anno delle produzione certificate che nel 2016 hanno sfiorato i 25 milioni di ettolitri (14,5 milioni di ettolitri Dop, 9,3 milioni di vino Igp imbottigliato e oltre un milione di ettolitri di Igp esportato sfuso)”. Ma si può fare ancora di più, dice l’Istituto, soprattutto al Sud.

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