Missione: mons. Pizzaballa, Vangelo è “il rimedio per eccellenza contro ogni genere di recessione spirituale e materiale”

“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”. La metafora del Vangelo di Matteo sfida l’erosione del tempo e arriva a noi carica di entusiasmo missionario. Questo il focus della riflessione biblica di mons. Pierbattista Pizzaballa, già Custode di terra Santa e attuale Amministratore apostolico di Gerusalemme dei Latini, che ha animato col suo intervento questa mattina della seconda giornata del Convegno missionario nazionale dei seminaristi in corso presso il Seminario di Padova. Mons. Pizzaballa ha affermato: “‘La messe è molta’ è un’espressione di Gesù, dalla forte valenza missionaria. È proprio il mondo, inteso come contesto esistenziale nel quale siamo stati posti dalla Provvidenza, il campo di grano biondeggiante nel quale vivere la nostra esistenza. Il seminatore di tale abbondante raccolto è Dio stesso. Ciò sta ad indicare che il mondo è espressione di un desiderio di Dio. In un certo senso possiamo dire che il Regno è la messe, il mondo”. Compito del missionario è affermare il primato della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, contro ogni forma di sfruttamento. Quando, ad esempio, si realizzano nel mondo situazioni di pace, giustizia, riconciliazione, quando viene rispettato il bene comune dei popoli e l’integrità del Creato, ha spiegato ancora il presule, “tutte queste dimensioni rimandano inevitabilmente al Regno e dunque alla ‘messe’. Il Vangelo rappresenta il rimedio per eccellenza contro ogni genere di recessione spirituale e materiale. Esso non può essere inteso come fosse un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto: è anzitutto un dono da condividere, una bella notizia da comunicare a tanta gente che ha fame e sete di Dio”. Ma come porsi di fronte a questa messe biondeggiante? “Gesù si muove a compassione perché vede le folle disperse, abbandonate o guidate su percorsi sbagliati, ma anche assetate e in attesa di qualcuno che le orienti”, ha concluso mons. Pizzaballa.

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