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+++ Siria: card. Zenari al Sir, “situazione delicata. Da deplorare l’ennesima divisione nel Consiglio di sicurezza Onu” +++

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La situazione è delicata. Posso solo esprimere una deplorevole constatazione delle divisioni in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, soprattutto di fronte a fatti tanto gravi come il recente supposto utilizzo di armi chimiche a Douma, sobborgo della Ghouta orientale. È da deplorare l’ennesima divisione in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Così al Sir il nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari, commenta quanto sta accadendo in queste ore nel Paese dove soffiano venti di guerra alimentati dalle dichiarazioni di russi e americani: i primi pronti ad “abbattere missili e distruggere le fonti di lancio” in caso di aggressione contro Damasco e i secondi a minacciare, con un tweet del presidente Trump, il lancio di missili “belli, nuovi e intelligenti”. Ieri notte al Consiglio di sicurezza dell’Onu la risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla creazione di un nuovo meccanismo per indagare sugli attacchi chimici di Douma è stata bloccata dal veto russo. Dodici i voti a favore, la Russia ha votato contro, Bolivia e Cina astenute. Questa mattina l’Eurocontrol, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, ha diramato un’allerta su possibili bombardamenti aerei in Siria “entro le prossime 72 ore” chiedendo alle compagnie aeree la “dovuta considerazione” nel pianificare voli nel settore del Mediterraneo orientale. Francia e Gran Bretagna, secondo fonti citate da Ap, stanno vagliando con l’amministrazione Usa una possibile risposta militare comune da attuare entro fine settimana. Sembrano essere caduti, dunque, nel vuoto gli appelli per la pace in Siria di Papa Francesco. “Sono tanti gli appelli di Papa Francesco per la pace in Siria, due nel giro di una settimana, nel giorno di Pasqua e la domenica successiva – dichiara sempre al Sir il nunzio – il Papa ogni volta che si riferisce alla Siria usa sempre i termini ‘amata’ e ‘martoriata’ , il che dice tutto dell’affetto e del pensiero che il Pontefice nutre verso questo Paese”.

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