Consiglio d’Europa: Cpt su visita hotspot. Italia “promossa” per salvataggi e accoglienza. Ma “serve approccio europeo”

(Strasburgo) Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti (Cpt) del Consiglio d’Europa ha pubblicato oggi un rapporto su una visita compiuta negli “hotspot” e centri di detenzione per immigrati in Italia. Il Cpt anzitutto “riconosce le importanti sfide affrontate dalle autorità italiane in merito all’afflusso di nuovi arrivi via mare. Riconosce inoltre i notevoli sforzi profusi nello svolgimento delle operazioni di salvataggio e nel fornire rifugio e assistenza alle centinaia di migliaia di rifugiati, richiedenti asilo e migranti attualmente presenti nel Paese”. In un simile contesto, il Cpt “ribadisce la necessità di un approccio europeo coordinato e di un sistema di sostegno per affrontare il fenomeno dell’arrivo in massa di migranti”. Nel rapporto si legge che “nessuna accusa o altra indicazione di uso eccessivo della forza o altre forme di maltrattamento fisico” sono state rilevate. Negli “hotspot” visitati (Lampedusa, Pozzallo, Trapani/Milo, Augusta) le condizioni generali sono giudicate “buone” o “accettabili per brevi soggiorni a Lampedusa”, i servizi offerti molto buoni, ma si segnalano “livelli di occupazione” che “superano la capacità ufficiale”, soprattutto a Lampedusa. Si offrono “raccomandazioni specifiche” “per garantire che i cittadini stranieri soggiornino per il più breve tempo possibile” e sulle condizioni della “privazione della libertà” che vige in questi centri.
Un “incoraggiamento” arriva dal Cpt per trasferimenti celeri dei minori verso strutture adeguate. Quanto ai Centri di permanenza per i rimpatri (Rcp) il rapporto evidenzia casi di “violenza e intimidazioni tra detenuti”, soprattutto a Caltanissetta dove le condizioni della struttura sono “molto povere”. Negli Rcp occorre “sviluppare un adeguato regime”, fatto di accesso ai mezzi di ricreazione, ai materiali di lettura e ai progetti organizzati dalle Ong, ad “azioni mirate (professionali e lavorativi)” per chi soggiorna per più mesi. Critiche vengono mosse riguardanti “l’ambiente austero e carcerario” dei Rcp. Sulle “camere di sicurezza” dell’aeroporto di Roma per i cittadini stranieri ai quali è rifiutato l’ingresso il rapporto dice che “sono idonee solo per permanenze molto brevi, essendo le strutture sprovviste di luce naturale, aria fresca e aree di passeggio esterne” così come sono stati rilevati “problemi sulla fornitura regolare di pasti”. Le autorità italiane, da parte loro, hanno “fornito chiarimenti sul quadro giuridico che disciplina il collocamento di cittadini stranieri presso gli hotspot” e hanno informato della chiusura temporanea dell’”hotspot” di Lampedusa e del Cpr di Caltanissetta in attesa di ristrutturazione.

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