Africa sub-sahariana: Cipmo, a Milano il 12 aprile convegno sulla sfida dello sviluppo paritario. Energia, ambiente, risorse naturali, reti, innovazione tecnologica

“Africa sub-sahariana. La sfida dello sviluppo paritario. Energia, ambiente, risorse naturali, reti, innovazione tecnologica”: è il titolo del convegno che si svolgerà a Milano il 12 aprile presso la Fondazione Eni “Enrico Mattei” (corso Magenta, 63, dalle ore 14.30) per iniziativa del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo) in collaborazione con la Fondazione “Enrico Mattei” e l’Institute of Global Studies (Igs), con il sostegno del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale – Unità Analisi, Programmazione e Documentazione storico-diplomatica, dell’Ufficio di informazione della Commissione europea a Milano e della Fondazione Aem, con il patrocinio del Comune di Milano. I lavori, presieduti da Janiki Cingoli, presidente del Cipmo, prevedono, dopo i saluti istituzionali, tra i vari interventi quello di Nicola Pedde, direttore dell’Institute of Global Studies (Igs), su “Il contesto geo-strategico”, di Giovanni Carbone, professore di Scienza politica all’Università degli studi di Milano, su “Diversità e sinergie possibili a livello regionale” e di Manfred Hafner, coordinatore del programma Energy Scenarios and Policies, Feem e professore della Johns Hopkins University (Sais) – Bologna – e Sciences Po (Psia) – Parigi – su “La sfida dell’accesso all’energia”. Altri relatori saranno Stefano Mantellassi, vice presidente Energy Solutions – Head of Initiatives in Sub-Saharan Africa Eni, Paulina Tangoba Abayage, ambasciatrice del Ghana in Italia, Salvatore D’Alfonso, dirigente “Progetti innovativi” di Rete Ferroviaria Italiana, e Luca Puddu, direttore del Programma Africa di Institute of Global Studies (Igs), Pierluigi D’Agata, direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Massimo Zaurrini, direttore della rivista “Africa e Affari”, e Livio Mignano, responsabile di Rete Domestica Sace. Le conclusioni saranno affidate a Raul Caruso, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e membro del Comitato scientifico del Cipmo. “Si fa sempre più manifesto il nuovo ruolo dell’Africa sub-sahariana nel sistema di scambi internazionali – si legge in un comunicato del Cipmo -; la retorica del continente alla deriva contraddistinto solo da violenze e povertà cede sempre più spazio a quella di un’area dinamica, ricca di opportunità, anche se non priva di contraddizioni. Secondo le ultime stime del Fondo monetario internazionale il Pil nell’area sub-sahariana dovrebbe crescere del 3,3% nel 2018 e del 3,5% nel 2019. Affermare ciò non significa ovviamente ignorare le irrisolte disparità sociali, le persistenti aree di povertà e le permanenti tensioni politiche che affliggono diversi Paesi esistenti. Il mancato accesso all’energia di larghe aree, le carenze delle reti interconnettive, le gravi lacune del campo educativo, come pure le nuove sfide poste dal cambiamento climatico in corso, sono criticità che richiedono un cambiamento del modello di cooperazione sviluppato finora, sostenuto da un adeguato sistema di garanzie per gli investitori”. Da qui la riflessione approfondita sul futuro dei rapporti tra Italia ed Europa e l’Africa.

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