Pasqua a Gerusalemme: mons. Pizzaballa, “ombra di morte è uso cinico del potere che decide sorte di popoli interi. Sepolcro vuoto sia trampolino dal quale ripartire”

(foto SIR/Belmonte)

“Non temere la morte, non fuggire dal Sepolcro, ma al contrario metterci in cammino, e andare senza paura ciascuno nei propri sepolcri, ossia dove la morte sembra regnare. Questo nostro tempo è segnato dalla morte. La vediamo ovunque attorno a noi”. È stato questo l’augurio espresso dall’amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, durante la messa di Pasqua celebrata questa mattina al Santo Sepolcro di Gerusalemme. “La vita ha poco valore dalle nostre parti. Qui si muore facilmente – ha detto mons. Pizzaballa – lo vediamo attorno a noi, nei paesi che ci circondano e lo vediamo anche a casa nostra. Non voglio ripetere ancora una volta la ormai consueta litania di morte che ci avvolge, come i teli che avvolgevano il corpo di Gesù. Le guerre e i conflitti politici li conosciamo bene per nome. Ma ciò a cui assistiamo è solo la conseguenza e non l’origine della morte”. “Prima ancora che i conflitti e le tensioni – ha aggiunto l’amministratore apostolico – ombra di morte è l’uso cinico del potere che decide la sorte di popoli interi, che decide le guerre e manda a morire migliaia di persone e che crea i conflitti e le tensioni; morte è seminare sfiducia e odio; morte è la frustrazione che porta a non avere più speranza in una vita vera, a smettere di sognare. Ombra di morte è anche credere che la propria famiglia non possa vivere riconciliata; che la nostra comunità non abbia futuro; che la nostra vita, insomma sia segnata per sempre”. Pasqua, ha concluso, “è entrare li, in quei sepolcri, in quelle nostre ferite e fare esperienza che quei sepolcri, quelle ferite, in fondo, non sono mortali e rendersi conto che eravamo solo chiusi nei nostri piccoli cenacoli, come i discepoli, dentro le nostre paure. Pasqua è la capacità di tornare a guardare la nostra storia alla luce della promessa di vita che proprio oggi si compie. Si, oggi a Pasqua noi annunciamo una Vita che nessuna morte può più spegnere. Il Sepolcro vuoto di Cristo non sia la stazione finale del nostro cammino, ma il trampolino dal quale ripartire, carichi di speranza, di vita e di gioia”.

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