Omicidio senegalese a Firenze: Asgi, “difendere la coesione sociale”

“L’Asgi esprime il proprio dolore per l’uccisione del cittadino senegalese, Idy Diene, avvenuta a Firenze il 5 marzo scorso”. Lo scrive in una nota l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, ricordando l’uomo che, da diversi anni, viveva a Pontedera assieme alla moglie. “Il suo omicidio riapre nella città fiorentina una ferita. Idy, infatti, oltre a essere cugino di Samb Modou, ucciso nel dicembre 2011 da un simpatizzante di Casapound, aveva deciso di prendersi cura della figlia pagandole gli studi in Senegal dopo la morte del padre”. “Seppure secondo le autorità a oggi non sia emerso in modo chiaro un movente d’odio razziale, non si può non sottolineare come, ancora una volta, la vittima di una sparatoria sia uno straniero dalla pelle nera e come questo fatto vada ad aggiungersi a quelli di Macerata – continua la nota –, inserendosi nel clima di razzismo e di discorsi di odio diffusi sul territorio italiano che hanno accompagnato la campagna elettorale”. Secondo l’associazione, sottovalutare questi episodi “significa agire con una miopia che rischia di essere pericolosa”. Dall’Asgi l’invito al Comune di Firenze a “farsi carico di tutte le spese per il rimpatrio della salma, a offrire un concreto sostegno ai componenti della famiglia e ad accogliere le richieste che arrivano da tutti coloro che erano più vicini a Idy Diene, consentendo anche lo svolgimento della manifestazione di sabato 10 marzo”. Quindi, la richiesta a impegnarsi “in azioni volte a rafforzare la coesione sociale propria di città come Firenze e dell’Italia, favorendo la convivenza pacifica tra culture, religioni e lingue in un clima di legalità e di rispetto dei diritti fondamentali”.

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