Quaresima: mons. Manicardi (Collegio Capranica), “il nostro spazio è occupato anche dal male, da un diavolo oppositore”

Col digiuno, “scopriamo che il nostro spazio è occupato anche dal male, da un diavolo oppositore, che ci tenta e prova a restringere il nostro vero spazio vitale, rendendoci schiavi di un mondo da noi stessi ristretto con scelte meschine, per esempio quella di credere nel solo pane materiale”. Ne è convinto mons. Ermenegildo Manicardi, rettore dell’Almo Collegio Capranica, che in un’intervista al Sir spiega che “si digiuna solo quando si vede in modo critico il mondo e si accetta di spezzare con decisione il cerchio dell’autoreferenzialità miope. È allora che appaiono ben visibili la violenza e le guerre”. “Quando la nostra vista sarà sufficientemente acuta – la tesi del rettore – queste realtà terribili saranno identificate come la tragica e lugubre dilatazione dei nostri stessi egocentrismi: allora combatteremo veramente violenza e guerra, con l’efficacia della nostra forza potenziata dalla Parola di Dio”. Nell’intervista, Manicardi propone, infine, di digiunare dal virtuale, che “è una stupenda e affascinante dilatazione del nostro mondo”, ma nello stesso tempo “contiene il pericolo di trasformarsi in un finto allargamento, trasportando molti di noi in un mondo soltanto immaginato, bello perché non reale. Occorre un discernimento più nitido e più efficace, che si nutra anche di digiuno dal virtuale. Occorre una certa distanza”. “Credo che dovremmo impegnarci di più a digiunare dai disturbi delle relazioni concrete, che asciugano i nostri dialoghi con gli altri e impoveriscono i rapporti con il prossimo e con il Signore”, la proposta per la Quaresima.

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