Custodia del creato: card. Turkson, “crisi casa comune è esternalizzazione di malessere interiore più profondo”

La crisi della casa comune è “l’esternalizzazione di un malessere interiore più profondo”. Ne è convinto il card. Peter Kodowo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che oggi ha inaugurato presso la Pontificia Università Gregoriana la conferenza internazionale  “Radical Ecological Conversion After Laudato Si’. Discovering the intrinsic Value of all Creatures, Human and Non-human” (fino a domani).  Soffermandosi sul concetto di peccato ecologico, il prefetto ha spiegato che è “innanzitutto e soprattutto la rottura della più importante di tutte le relazioni, cioè il legame con il Creatore”. In secondo luogo “la crisi ecologica è un peccato contro i nostri simili” perché rivela come abbiamo tradito la vocazione “eucaristica” delle comunità umane. Infine, nella “devastazione della casa comune”, è “un’offesa contro lo stesso creato”. Di qui, secondo Turkson, la necessità di conversione, ossia di “convertire di nuovo verso il Creatore, i nostri simili e il creato”. Importanti il ruolo della fede, il riconoscimento degli altri esseri umani, del valore del creato, ma anche “il ristabilire la pace con noi stessi”, perché “la crisi della nostra casa comune – ammonisce – è, di fatto, solo l’esternalizzazione di un malessere interiore più profondo”. Di qui il richiamo alle parole di Papa Benedetto XVI nell’omelia della messa inaugurale del suo pontificato nel 2005, riprese anche da Francesco nella Laudato si’: “I deserti esterni nel mondo stanno crescendo, perché i deserti interni sono diventati così vasti”.

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