Commissione Ue: il punto su situazione economica e sociale. La crescita c’è, ma troppe differenze nell’Unione

Bruxelles, 7 marzo: conferenza stampa di Valdis Dombrovskis, Marianne Thyssen e Pierre Moscovici

(Bruxelles) “Croazia, Cipro e Italia presentano squilibri economici eccessivi. Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia presentano squilibri economici. Per la Bulgaria, la Francia e il Portogallo si tratta di un miglioramento rispetto agli squilibri eccessivi dell’anno scorso. La Slovenia non presenta più squilibri economici”. Sono le “sentenze” emesse oggi dalla Commissione Ue nel pubblicare la sua analisi della situazione economica e sociale negli Stati membri. Una documentazione che fa anche il punto sui progressi nell’attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese e una valutazione degli eventuali squilibri. “L’economia europea è in forte espansione e la prospettiva economica favorevole si accompagna a un miglioramento del mercato del lavoro e della situazione sociale”, afferma l’esecutivo. “Ciò riflette le riforme intraprese dagli Stati membri negli ultimi anni e fornisce un’opportunità per rafforzare ulteriormente la resilienza delle economie e delle società dell’Ue. Tuttavia il recupero non avvantaggia allo stesso modo tutti i membri della società e le debolezze strutturali frenano la crescita e la convergenza in alcuni Stati membri. È per questo motivo che i Paesi aderenti dovrebbero sfruttare tale tendenza per rafforzare ulteriormente le basi delle loro economie”.
Le 27 relazioni per Paese pubblicate oggi (per tutti gli Stati membri tranne la Grecia, attualmente oggetto di un programma specifico di sostegno alla stabilità) contengono l’analisi annuale effettuata dai servizi della Commissione sulla situazione economica e sociale. “Tale analisi si fonda su un intenso dialogo a livello politico e tecnico con gli Stati membri e con le parti interessate a tutti i livelli, nel quadro del semestre europeo di coordinamento delle politiche”. Per la prima volta le relazioni per Paese si concentreranno in particolare sull’integrazione delle priorità del Pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato nel novembre 2017.

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