Migrazioni: don Soddu (Caritas), sì ad una “pastorale integrata” per fare crescere le comunità

Sul tema delle migrazioni è fondamentale lavorare insieme, anche a livello diocesano, perché solo così è possibile “contribuire alla crescita e alla rivitalizzazione delle comunità”. Ne è convinto don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, per il quale è necessario puntare su “una pastorale integrata”. Introducendo i lavori del primo incontro tra i responsabili degli Uffici Cei coinvolti direttamente nella Campagna Cei “Liberi di aprire, liberi di restare” e i referenti dei progetti che si stanno realizzando in Italia e in Africa, don Soddu ha auspicato che “anche all’interno della Chiesa particolare, e dunque della diocesi” sia riproposto “un ambiente vitale di incontro e di lavoro insieme” come quello che si è creato a livello nazionale. Nell’ambito della Campagna Cei, infatti, è stato avviato un “Tavolo Migrazioni” che riunisce Ufficio nazionale per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo, Caritas Italiana, Migrantes, Missio, Apostolato del mare. Ma, grazie al coinvolgimento dei vescovi, sono nate le prime esperienze locali di pastorale integrata, preludio alla presentazione di progetti e all’organizzazione di attività sui temi dell’accoglienza, dell’integrazione, dell’accompagnamento dei minori. In linea con lo spirito e gli obiettivi della Campagna, pure nelle diocesi italiane alla fase di progettazione unitaria si affiancherà un’azione culturale di sensibilizzazione e di formazione. Per le iniziative proposte dalle diocesi sono stati riservati circa 10 milioni di euro, un terzo dei fondi complessivi dell’8xmille destinati alla Campagna.

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