Embraco: mons. Nosiglia (Torino), “trovare soluzioni appropriate che salvaguardino tutti i posti di lavoro”. “Chiesa pronta a fare la sua parte”

“In questi giorni pare che la pressione pervenuta da ogni parte anche a livello europeo abbia ottenuto per lo meno un cambiamento e ammorbidito la rigida posizione dei vertici dell’azienda. Vedremo se le nuove prospettive che si intravvedono produrranno un positivo sbocco, dando più tempo per trattative, volte a trovare soluzioni appropriate che salvaguardino tutti i posti di lavoro e una presenza industriale significativa sul territorio”. Lo ha affermato questa sera l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia pronunciata nel duomo di Chieri durante la veglia di preghiera per i lavoratori dell’Embraco e di altre aziende in crisi occupazionale. “Non tocca alla Chiesa indicare soluzioni concrete al riguardo – ha sottolineato l’arcivescovo – ma richiamare con forza tutte le parti in causa a fare ogni sforzo, con responsabilità, per superare questa situazione e ritrovare la via di una soluzione, che salvaguardi il bene più prezioso, che è l’uomo che lavora e la sua famiglia”. “Si tratta di un impegno che viene prima d’ogni altro, anche del pure importante, aspetto economico, e che esige la massima solidarietà da parte di tutte le forze del lavoro interessate: imprenditori, sindacati, lavoratori, istituzioni, comunità civile ed ecclesiale”. Dopo aver richiamato l’attenzione su “un valore forte del mondo del lavoro che oggi si sta stemperando: la solidarietà tra tutti i lavoratori, per cui a tutti è dovuto comunque un giusto salario e un uguale sostegno per una vita dignitosa ed un futuro assicurato”, Nosiglia ha assicurato che “la Chiesa torinese e quella del Chierese in particolare sono pronte a fare la loro parte, non solo con l’appoggio morale ma anche con ogni altro mezzo a loro disposizione per dare un concreto sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie facendo sentire loro la vicinanza delle comunità e sollecitando la solidarietà di tutta la popolazione”. “La giustizia e la solidarietà – ha osservato – camminano insieme e si realizzano tra i lavoratori quando ci si rende conto che le difficoltà di alcuni sono difficoltà di tutti e i diritti di alcuni sono da difendere e promuovere come diritti di tutti”.

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