Embraco: mons. Nosiglia (Torino), “la comunità cristiana non può restare indifferente a queste situazioni”. “Disoccupazione è piaga sociale”

“La comunità cristiana non può restare indifferente a queste situazioni quando incidono in modo grave e devastante sulla vita delle famiglie, sul futuro dei giovani e sulle prospettive di un futuro sereno e garantito di lavoro. Il Papa ha più volte ripetuto che chi licenzia i suoi operai è come se vendesse la loro dignità e questo conduce a svendere anche la propria dignità di persona”. Lo ha affermato questa sera l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nell’omelia pronunciata nel duomo di Chieri durante la veglia di preghiera per i lavoratori dell’Embraco e di altre aziende del torinese in crisi occupazionale. Dopo aver ricordato che “siamo qui tutti insieme per sostenere la vostra battaglia per il posto di lavoro pregando il Signore perché ci aiuti ad affrontare la prova a cui siete sottoposti e infonda nel cuore di tutte le componenti istituzionali e sociali che si stanno occupando del problema di trovare quell’accordo necessario a garantire la continuità di un lavoro assicurato e permanente”, mons. Nosiglia ha rilevato che “il caso dell’Embraco è solo l’ultimo di una serie di situazioni in atto anche in altre aziende del territorio, in cui tanti lavoratori si sono trovati ad affrontare scelte ingiuste e devastanti per la loro vita e la loro famiglia”. “La disoccupazione totale o parziale – ha ammonito l’arcivescovo – è una piaga sociale che va combattuta sempre e comunque senza mai arrendersi all’ineluttabile”. “Il diritto al lavoro – ha proseguito – resta il punto centrale di ogni società, di ogni sviluppo ed esige dunque il massimo di impegno da parte di tutti”. Anche perché “il diritto al lavoro porta con sé quello di condizioni dignitose ed umane del lavoro stesso, rispettoso di altri importanti diritti quali la famiglia, il tempo libero, il riposo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy