Click To Pray: p. Piazzesi (Rete di preghiera), “una nuova forma del ‘venite e vedete'”. P. Picciau (Meg), “si impara a pregare pregando”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Dopo le intenzioni di preghiera del Papa di gennaio per la libertà religiosa e di febbraio contro la corruzione, nel mese di marzo la preghiera è  dedicata alla formazione al discernimento spirituale perché, spiega padre Alessandro Piazzesi, direttore nazionale della Rete di preghiera del Papa in Italia, “oggi c’è molto analfabetismo spirituale”. Di qui l’intensione mensile “perché tutta la Chiesa riconosca l’urgenza della formazione al discernimento spirituale, sul piano personale e comunitario”. Padre Piazzesi interviene alla presentazione, presso la chiesa del Gesù a Roma, della versione italiana della piattaforma Click To Pray promossa dalla Rete e dal Movimento eucaristico giovanili (Meg) e sottolinea che la “sfida è parlare ai giovani d’oggi, trovare linguaggi adeguati”. Partendo dalla domanda dei discepoli a Gesù: “Maestro, dove abiti?” e dalla sua risposta: “Venite e vedete”, Piazzesi definisce Click To Pray “una nuova forma del venite e vedete”. Ai giovani, conclude impiegando una metafora, “bisogna dare il pesce ma anche insegnare a pescare”, fuor di metafora, “a pregare”. Ma come?  Per padre Andrea Picciau, responsabile nazionale Meg, “è pregando che si impara a pregare”. Con i giovani “bisogna stare, testimoniare loro la bellezza della preghiera” che è colloquio con Gesù, “ricerca del Signore e impegno per assimilarne criteri e stili di vita”. La App Click To Pray è disponibile nei formati Ios e Android e scandisce la giornata invitando tre volte alla preghiera: mattino, pomeriggio e sera. Per partecipare occorre creare un account personale – con il quale è possibile anche proporre intenzioni di preghiera per sé o per altri – e impostare l’orario in cui si desidera iniziare la giornata al mattino, ricevere un pensiero a metà giornata e un altro la  sera.

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