“Una ‘Chiesa in uscita’ è una Chiesa umile, disposta a cambiare e a rinnovarsi a partire dall’esperienza dell’incontro e della relazione. A cominciare dall’incontro e dalla relazione con Cristo”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, che ieri sera, nella chiesa San Salvatore in Lauro, a Roma, ha tenuto una conferenza sull’Evangelii Gaudium, dal titolo “Chiesa in uscita. Slogan o conversione del cuore?”. Parlando dei “progetti” che la parrocchia può realizzare, il presule ha citato la “Christifideles laici” di Giovanni Paolo II, ricordando che “non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità”. “Spesso siamo costretti a constatare che lo stesso modo di preparare e vivere i momenti consueti dell’attività pastorale non tengano o tengano in poco conto quello che di nuovo vivono oggi le persone e che oggi si muove negli stessi ambienti nei quali viviamo”. “Possiamo affermare che la vitalità autentica di una realtà parrocchiale e la prima via attraverso la quale la comunità parrocchiale evangelizza è la vita della stessa comunità parrocchiale, la sua unione e fedeltà a Cristo, il suo servizio all’uomo, la trasparenza evangelica delle sue scelte pastorali, economiche, caritative e sociali”. Secondo mons. Galantino, “la sapienza pastorale conferma che il punto di partenza, anche per la nuova evangelizzazione, è rinnovare e qualificare ciò che già esiste”. “Solo una parrocchia disposta a lasciarsi raggiungere, oltre che dalla Parola di Dio, dalla vita e dalla storia concrete degli uomini e delle donne – ha concluso – smetterà di pensare che la carità è uno dei tanti ambiti di impegno pastorale per considerarla invece la strada maestra che educa la comunità cristiana a un’etica solidale, a una cultura dell’accoglienza”.