Una lettera congiunta dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e dell’arcivescovo di Westminster card. Vincent Nichols è stata inviata all’ambasciatore israeliano a Londra, Mark Regev, per esprimere “profonda preoccupazione per gli eventi che stanno succedendo a Gerusalemme” riguardo alla pretesa di riscuotere una tassa “senza precedenti, punitiva e discriminatoria delle istituzioni cristiane” e riguardo ai “timori che questa disputa possa infliggere danni a lungo termine sui rapporti tra le due comunità”. Secondo i due leader religiosi inglesi, queste pretese “minacciano di causare gravi danni alla presenza cristiana a Gerusalemme, alle famiglie e alle istituzioni cristiane, compresi ospedali e scuole, che servono molte delle persone più povere, indipendentemente dalla loro origine”. “Riteniamo”, scrivono ancora i due arcivescovi, “che le misure adottate a Gerusalemme e nel Knesset costituiscano una chiara ed evidente minaccia allo status quo” e una “violazione di accordi storici” col rischio “di indebolire le prospettive di coesistenza pacifica tra le comunità, in un momento di tensioni già accentuate”. Assicurando della loro preghiera, la lettera si conclude con la sollecitazione al governo israeliano “ad affrontare urgentemente questa crisi e ad avviare immediatamente il dialogo con le Chiese locali per trovare una soluzione”.