Morte Astori: don Albertini (Csi), “professionista esemplare e uomo apprezzato”

“Un professionista esemplare e un uomo apprezzato nell’ambiente. È un dispiacere enorme sapere della sua morte umanamente e da appassionato di calcio”. Così don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, ricorda al Sir Davide Astori, difensore della Fiorentina scomparso improvvisamente a 31 anni. “Davanti alla morte c’è sempre il silenzio. Ogni parola è superflua di fronte a una tragedia umana così inattesa”. Una vicenda che “ci fa riflettere sulla serietà della vita, sull’importanza di non sciupare nulla di quello che ci regala. Proprio perché la morte può essere improvvisa”. Riflettendo sulle possibili cause della morte prematura di Astori, don Albertini sottolinea come “non sia l’unico caso”. “Altri calciatori sembrano essere stati vittima di infarto. Credo sia talmente imprevedibile che neppure uno sportivo possa esserne esente – afferma il sacerdote -. Il fatto che i calciatori siano sottoposti a visite mediche frequenti è indice di serietà nella preparazione di un atleta, ma non siamo macchine. Abbiamo un corpo che è soggetto a un deperimento della natura che non possiamo prevedere”. Infine, una riflessione sulla decisione di rinviare tutte le partite della giornata di Serie A. “È un forte richiamo. In passato il calcio si è fermato poche volte – ricorda -. È un bel segnale: gli interessi economici legati al pallone possono attendere di fronte a una vita spezzata”.

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