Pasqua: mons. Gianotti (Crema), “assicura che i nostri limiti non sono l’ultima parola”

Mons. Daniele Gianotti, vescovo di Crema

“La morte, e tanti altri limiti, restano presenti nella nostra vita: ma la Pasqua assicura che questi limiti non sono l’ultima parola. E tutti lo possiamo intuire, ogni volta che accettiamo di limitare il nostro ‘io’, per fare spazio all’altro, nell’amicizia, nell’amore, nell’ascolto, nella collaborazione, nell’aiuto, nella solidarietà”. Lo scrive il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, nel messaggio di auguri per la Pasqua. “Il limite – prosegue il presule – può aprire a una comunione più grande, e persino la morte può essere passaggio a una vita più piena e vera”. Il vescovo sottolinea come ciò sia quello che “la Pasqua di Gesù proclama: perché la sua morte è in realtà vita donata nell’amore, che sboccia sulla vita piena e offre a tutti la stessa pienezza di vita”. Poi, l’augurio di mons. Gianotti: “Ciascuno possa fare esperienza dell’abbondanza di vita che Dio desidera per tutti: già ora, in questo nostro pellegrinaggio terreno, e per sempre”. Un pensiero rivolto, in particolare, “a chi sente su di sé il peso dei limiti: per le paure, l’incertezza, la sofferenza del corpo o dello spirito, gli affetti colpiti, la solitudine”. “È l’augurio che Dio trasformi in bene anche ciò che ora riusciamo a vedere solo come male e tribolazione”. “Questa risurrezione- aggiunge – avvenga anche grazie all’impegno generoso a fare della propria vita un dono, senza timori o chiusure: in mille forme”, come quella “dell’impegno quotidiano della famiglia, del lavoro, della professione, nel servizio al bene comune, nel costruire la polis, nell’attenzione all’ambiente, nell’offrire speranza alle nuove generazioni e nell’accompagnare chi si avvia al termine dell’esistenza e, soprattutto, nel prendersi cura di chi è più debole, di chi viene scartato o dimenticato”.

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