Blitz polizia francese a Bardonecchia: la risposta di Parigi a Roma

Dopo l’irruzione di cinque gendarmi francesi in un locale di una Png a Bardonecchia e la conseguente convocazione dell’Ambasciatore di Francia alla Farnesina per spiegazioni, non si è fatta attendere la riposta di Parigi. La Francia, ha spiegato in un comunicato Gérald Darmanin, ministro dei Conti pubblici che ha competenza sull’operato dei doganieri d’oltralpe, è a disposizione “per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul territorio italiano in virtù di un accordo (sugli uffici di controlli transfrontalieri) del 1990 in condizioni di rispetto della legge e delle persone”. Sempre Parigi, inoltre, sottolinea che il locale della stazione di Bardonecchia dove è avvenuto l’episodio ieri sera, “è a diposizione della dogana francese in applicazione all’accordo sugli uffici controlli transfrontalieri del 1990”, e che “da qualche mese l’uso del locale è stato concesso anche a un’associazione di aiuto ai migranti. Per questo motivo gli agenti hanno chiesto la possibilità di accedere ai sanitari, cosa che è stata loro consentita”. Ieri sera, stando alla ricostruzione della Ong, dei gendarmi francesi sono entrati in una sala di accoglienza per migranti nella stazione ferroviaria di Bardonecchia al confine fra Italia e Francia; la sala è utilizzata dalla associazione Rainbow4Africa che accompagna e assiste le persone che varcano il confine. I gendarmi, stando a quanto dichiarato dalla stessa associazione, hanno costretto un migrante che avevano riaccompagnato in Italia a sottoporsi al test delle urine perché sospettato di spacciare droga. Tutto è avvenuto sotto gli occhi degli operatori dell’associazione, dei medici e degli altri ospiti.

Le autorità francesi hanno anche sottolineato che i gendarmi avrebbero fatto tutto “secondo le condizioni previste dall’accordo di cooperazione franco-italiano”. Secondo la ricostruzione di Parigi, i doganieri francesi “in uniforme” della brigata ferroviaria di Modane avrebbero individuato, ieri sera attorno alle 19 a bordo di un treno Tgv Parigi-Milano, “un passeggero, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, sospettato di trasportare stupefacenti ‘in corpore’”. Dopo la richiesta del test da parte degli agenti, secondo la ricostruzione di Parigi, “l’uomo ha accettato per iscritto”. Arrivati alla stazione di Bardonecchia, quindi, gli agenti avrebbero chiesto l’uso del locale ed effettuato il test che è risultato negativo. “Tuttavia – spiega ancora il ministro in una nota -, alcuni membri dell’associazione sono rimasti turbati da questo controllo e hanno chiesto che la persona controllata restasse con loro al termine del test”.

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