Papa Francesco: udienza, “la Pasqua non finisce con la colomba e le uova”

foto SIR/Marco Calvarese

La Pasqua “non finisce con la colomba, le uova: questo è bello, è la festa della famiglia. Incomincia lì, con il cammino alla missione, all’annuncio: Cristo è risorto”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricordando durante la catechesi dell’udienza di oggi che “questo annuncio, a cui il triduo conduce preparandoci ad accoglierlo, è il centro della nostra fede e della nostra speranza. È il nocciolo, è il kerygma – una parola difficile ma che dice tutto – che continuamente evangelizza la Chiesa e che essa a sua volta è inviata ad evangelizzare”. “Questi tre giorni ripropongono al popolo cristiano i grandi eventi della salvezza operati da Cristo, e così lo proiettano nell’orizzonte del suo destino futuro e lo rafforzano nel suo impegno di testimonianza nella storia”, ha spiegato Francesco: “La mattina di Pasqua, ripercorrendo le tappe vissute nel triduo, il canto della Sequenza, cioè un inno, una sorta di salmo, farà udire solennemente l’annuncio della risurrezione: ‘Cristo, nostra speranza, è risorto e ci precede in Galilea’”. “Questa è la grande affermazione: Cristo è risorto”, ha commentato a braccio, facendo notare che “in tanti popoli del mondo, soprattutto nell’Est Europa, la gente si saluta in questi giorni pasquali non con ‘buongiorno, buonasera’, ma con ‘Cristo è risorto’, per affermare il grande saluto pasquale”. “In queste parole di commossa esultanza culmina il triduo”, ha proseguito il Papa, secondo il quale tali parole “contengono non soltanto un annuncio di gioia e di speranza, ma anche un appello alla responsabilità e alla missione”.

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