Funerali Fabrizio Frizzi: don Insero, “aveva il dono della compassione e ha saputo comunicare amore”

Oltre alla generosità, un altro tratto di Fabrizio Frizzi è stato “la sua capacità di compassione che è un dono di Dio: Fabrizio sapeva gioire ma anche patire con. Era un eterno ragazzo con lo sguardo puro sul mondo. Il dolore dell’altro non lo lasciava indifferente”. Così don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma e cappellano della Rai, nell’omelia del funerale di Fabrizio Frizzi celebrato nella basilica romana di Santa Maria in Montesanto. “Ha donato se stesso vent’anni fa con la donazione del midollo osseo ad una bambina – ha ricordato il sacerdote – e lo ha detto solo molti anni dopo. Quando andava al Bambino Gesù non chiamava i fotografi, non avvertiva i giornalisti”. “Con fatica – è un dolore grande che condividiamo – vi sto parlando della sua anima che non è morta, non è in questa scatola di legno”, ha assicurato don Insero. In Rai, ha ricordato, “lo chiamavano il combattente con il sorriso. Ha pregato per la guarigione ma era abbandonato e sereno, sostenuto dall’amore per la moglie Carlotta e per la figlioletta Stella. Ha saputo comunicare amore. Non è stato un personaggio ma una persona, amato e considerato uno di casa”. “Preghiamo per lui – ha concluso don Insero – sapendo che il Signore può accoglierlo nelle sue braccia”. Un pensiero infine alla moglie Carlotta e alla figlioletta Stella: “Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove, è un padre buono che provvederà alla vostra vita di tutti i giorni e lo farà anche con la preghiera di Fabrizio”.

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