Parchi ecclesiali: mons. Angiuli (Ugento), De Finibus Terrae “crea un ponte con l’altra sponda del Mediterraneo”

“Insieme con altre associazioni che promuovono la Carta di Leuca abbiamo dato la possibilità di far venire qui alcuni giovani dalla Tunisia per un periodo. Vogliamo creare un ponte con l’altra sponda del Mediterraneo col coinvolgimento dei giovani. Non soltanto con le istituzioni”. Lo ha detto mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, presentando oggi il parco culturale ecclesiale “Terre del Capo di Leuca-De Finibus Terrae”, durante un incontro con la stampa promosso dalla fondazione nel palazzo vescovile. Il presule ha spiegato le due direttrici sulle quali si sviluppa l’iniziativa. La prima è la scoperta della vocazione del territorio. “Non partiamo da un nostro progetto per realizzare delle attività. Siamo solo scopritori di quello che c’è – ha affermato il vescovo –. Non ci muove un’idea astratta. Non vogliamo creare una promozione indotta dal marketing più che dalla realtà. Siamo scopritori di qualcosa che c’è”. Il passo successivo è quello di “creare reti anche a livello istituzionale e metterle a disposizione di tutti”. “Questa idea assume poi una forma di tipo processuale”. L’altra direttrice è quella del Mediterraneo, “uno degli elementi simbolici”. “Questa è una terra di contraddizioni, sconosciuta ma adesso riscoperta, abbandonata e desiderata. Vogliamo sciogliere le contraddizioni e mettere in evidenza la bellezza del territorio”.

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