Guerre in Siria e Yemen: Cappelaere (Unicef), “gli ultimi sette anni passeranno alla storia come una ‘guerra ai bambini’ senza precedenti”

“In questo mese di marzo ricorrono il settimo anno di guerra in Siria e il terzo anno di guerra in Yemen. Sembriamo ciechi di fronte al fatto che il mondo in futuro sarà abitato da gente che avrà vissuto in prima persona – attualmente 1 bambino su 5 vive in paesi in conflitto in Medio Oriente e in nord Africa – un sistema internazionale che non ha protetto i suoi membri più vulnerabili, consentendo a tutti coloro che attaccano i bambini di continuare a farlo”. Lo denuncia Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per Medio Oriente e Nord Africa, per il quale “oggi la mancanza di indignazione pubblica su larga scala, quando i bambini vengono attaccati e quando è impossibile affermare di non conoscere ciò che sta accadendo, è un indicatore desolante. La mancanza di un’azione politica efficace ancor peggiore”.
Secondo Cappelaere, “gli ultimi sette anni passeranno alla storia come una ‘guerra ai bambini’ senza precedenti. Una corsa feroce fino al punto più basso dell’orrore, dell’uccisione, della brutalità. Le guerre in Siria e in Yemen sono solo esempi in cui i principi di base di protezione dei bambini vengono superati ogni singolo minuto di ogni singolo giorno. Ci sono molti altri conflitti o situazioni di violenza estrema in tutto il mondo, ma con le stesse o simili crudeltà commesse sui bambini”.
“I responsabili diretti di questa guerra ai bambini, coloro che indirettamente sostengono i conflitti e la violenza estrema, coloro che tollerano o sostengono stanno mettendo da parte valori e leggi che vincolano la nostra umanità comune: regole e principi dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario che proteggono i bambini in ogni circostanza; obblighi che gli Stati si sono impegnati a rispettare decenni fa – aggiunge -. Nel mondo di oggi, queste leggi, questi principi, e con essi i nostri valori umani, sono più importanti che mai. La protezione dei bambini in ogni circostanza non è negoziabile”.

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