Sicurezza alimentare: rapporto Fsin, drammatiche le previsioni anche sulle conseguenze della siccità in Africa

“Conflitti e insicurezza rimarranno probabilmente le principali cause di crisi alimentari nel 2018” in una lunga serie di Paesi, tra cui Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, il nord-est della Nigeria, Siria e Yemen, nonché la Libia e il Sahel centrale. È quanto profila il Rapporto della Rete di informazione sulla sicurezza alimentare (Fsin) che lancia l’allarme Yemen, che “continuerà ad essere il Paese con la più grande crisi alimentare del mondo, ulteriormente aggravata dal collasso economico e dalle epidemie”. Sempre secondo il rapporto, drammatiche le previsioni anche sulle conseguenze della siccità in Africa (Somalia, Etiopia e Kenya orientale, Senegal, Ciad, Niger, Mali, Mauritania e Burkina Faso). Qualche spiraglio positivo viene aperto per l’Africa australe, grazie a “una produzione cerealicola eccezionale nel 2017 e prezzi alimentari più bassi”. Anche qui però ci sarà bisogno di sostenere “la capacità di ripresa”. Dal Rapporto emerge anche l’indicazione per le organizzazioni impegnate in quest’ambito a “lavorare insieme e migliorare la qualità e la condivisione dei dati”. Soprattutto però su scala globale “nessun miglioramento significativo potrà essere previsto finché la pace non sarà raggiunta e i mezzi di sussistenza non saranno ripristinati”. Sarà quindi ancora “essenziale” mettere in campo interventi per “salvare vite umane, rafforzare la resilienza e contribuire al mantenimento della pace”.

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