Pre-Sinodo giovani: Anni (Italia), “più dialogo per rimuovere barriere e pregiudizi”

“Lo sguardo di bene che i giovani hanno della realtà, delle sfide e delle opportunità che essa offre; la voglia di essere protagonisti e di dialogare. Ma anche la coerenza delle guide e degli educatori e l’abbattimento dei pregiudizi che ostacolano il rapporto comunità ecclesiali-giovani”: sono questi alcuni dei temi che stanno emergendo dalla discussione della bozza di documento finale della riunione pre-sinodale che si sta svolgendo in questi giorni in Vaticano (fino al 24 marzo) in vista del Sinodo sui giovani di ottobre. A illustrarli alla stampa oggi, in Vaticano, uno dei 305 giovani partecipanti ai lavori, l’italiano Gioele Anni. “Nel dibattito – ha spiegato il giovane – è emersa la voglia dei giovani di essere protagonisti delle attuali sfide sociali, politiche, economiche, ambientali. Si tratta di un confronto vivace come chiestoci da Papa Francesco grazie anche al contributo che arriva, attraverso i social media, da oltre 15mila giovani. Si tratta – ha sottolineato il rappresentante italiano – di un esperimento rivoluzionario che dice uno stile e una voglia di ascoltare. Tutti hanno espresso il desiderio di una Chiesa che sappia ascoltare e abitare gli spazi delle nuove tecnologie in modo educativo evitando così pregiudizi. Ma parliamo anche di arte, musica, sport, tutte forme espressive molto a cuore ai giovani”. Circa le guide e gli educatori, Anni ha affermato che i giovani “chiedono loro maggiore coerenza, nella consapevolezza che il testimone non è ‘uno perfetto’ ma una persona capace di testimoniare la gioia di vivere nonostante le sue fragilità. Dal pre-Sinodo – ha concluso – sta emergendo una grande voglia di dialogo per rimuovere tutte le barriere che impediscono l’incontro”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy