Cina: Xiaoyu (Peking University), “sinizzazione non sia pretesto per non imparare aspetti positivi dalla cultura occidentale”

L’invito ad un atteggiamento umile per imparare dalla cultura occidentale “molti aspetti positivi, anche per il miglioramento delle nostre società”. A formularlo è Peng Xiaoyu, docente alla Peking University, nel dibattito in corso alla Pontificia Università Gregoriana nell’ambito della conferenza internazionale “Cristianesimo in Cina. Impatto, interazione ed inculturazione”, promossa oggi e domani dalla Facoltà di missiologia della Pontificia Università Gregoriana con il sostegno dello Yuan Dao Study Center. “Ho passato tutta la mia vita – afferma Xiaoyu – a studiare la cultura occidentale. Ritengo che assumere una posizione di difesa nelle questioni culturali sia negativo e possa essere anche pericoloso. Nelle università stiamo compiendo grandi progressi”. Di qui il monito: “Non possiamo usare la sinizzazione come pretesto per evitare di imparare dalla cultura dall’Occidente. Nel contesto dell’imperialismo e del colonialismo è stato comprensibile, ma ritengo che nel contesto attuale dobbiamo, come studiosi cinesi, essere umili e desiderosi di apprendere dall’occidente molti aspetti positivi, anche per il miglioramento delle nostre società”. Per l’integrazione delle due culture Xiaoyu invita a guardare “al caso di Hong Kong e Taiwan” e si chiede: “Apriamo completamente la società al cristianesimo? Fino a che punto possiamo ‘cristianizzare’”, domanda, precisando di usare “con cautela” questo verbo. Dal docente l’incoraggiamento a “non avere timore. Escludendo il timore – assicura – i nostri Paesi diventerebbero ancora più grandi”. “Personalmente – conclude – ritengo non ci sia motivo di avere timore della ‘cristianizzazione’, se posso usare questo termine”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy