Pre-Sinodo: Enzo Bianchi, “non si parli sui giovani, i ragazzi facciano sentire la loro voce”

(Palermo) “Se nel pre-Sinodo si parlerà solo sui giovani sarà un buco nell’acqua. Se i giovani riusciranno a fare sentire la loro voce allora potranno fare della Chiesa la loro casa”. Lo ha detto, ieri sera, Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, intervenendo all’assemblea dell’arcidiocesi di Palermo per riflettere sulla lettera pastorale dell’arcivescovo Corrado Lorefice, “Scrivo a voi padri, scrivo a voi figli”. Durante il suo intervento, ha parlato dei “giovani che stanno nella Chiesa”, affermando che serve un “nuovo approccio di vicinanza”. “A loro non interessano più le parole di salvezza di cui sono piene le nostre liturgie – ha spiegato -. Se chiedete a un giovane: ‘Tu credi in Dio?’, risponde dicendo: ‘A cosa mi serve credere in Dio?’. Non riesce a capire la domanda”. Secondo il fondatore della Comunità di Bose, è necessario “avvicinarsi al mondo e alle nuove generazioni nella realtà, non in un mondo dei giovani che non c’è”. Un mondo caratterizzato “dall’incertezza del lavoro e del domani, dalla mobilità, dalla difficoltà a sposarsi”. “Bisogna dare ai giovani – ha concluso – ragioni di fiducia nella vita umana. Non devono avere paura di credere nell’amore. Non si può credere in Dio che non si vede se non si crede nei fratelli che si vedono”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy