Papa a San Giovanni Rotondo: “chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto, che, al contrario, predilige i potenti e reputa inutili i poveri. Chi preferisce i piccoli proclama una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della messa a San Giovanni Rotondo ha declinato la seconda parola, “piccolezza”, tracciando un identikit dei piccoli, che “sanno accogliere i segreti di Dio”. “I piccoli – ha spiegato Francesco – sono quelli che hanno bisogno dei grandi, che non sono autosufficienti, che non pensano di bastare a sé stessi. Piccoli sono quelli che hanno il cuore umile e aperto, povero e bisognoso, che avvertono la necessità di pregare, di affidarsi e di lasciarsi accompagnare”. “Il cuore di questi piccoli è come un’antenna, che capta il segnale di Dio”, ha detto il Papa: “Perché Dio cerca il contatto con tutti, ma chi si fa grande crea un’enorme interferenza: quando si è pieni di sé, non c’è posto per Dio. Perciò egli predilige i piccoli, si rivela a loro, e la via per incontrarlo è quella di abbassarsi, di rimpicciolirsi dentro, di riconoscersi bisognosi”. “Il mistero di Gesù, come vediamo nell’Ostia ad ogni messa, è mistero di piccolezza, di amore umile, e si coglie solo facendosi piccoli e frequentando i piccoli”, ha ricordato Francesco, esortando a chiederci: “Sappiamo cercare Dio là dove si trova?”. “Qui c’è uno speciale santuario dove è presente, perché vi si trovano tanti piccoli da lui prediletti”, l’omaggio del Papa: “San Pio lo chiamò ‘tempio di preghiera e di scienza’, dove tutti sono chiamati a essere riserve di amore per gli altri: è la Casa Sollievo della Sofferenza. Nell’ammalato si trova Gesù, e nella cura amorevole di chi si china sulle ferite del prossimo c’è la via per incontrarlo”.

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