Brasile: uccisa attivista sociale a Rio. Wansetto (Jubile Brasil), “morte che non deve restare impunita”

Ha suscitato vasta eco in Brasile e in tutta l’America Latina l’uccisione di Marielle Franco, avvenuta giovedì a Rio de Janeiro, dove era consigliera comunale. 38 anni, attivista del Partito Socialista e della Libertà (Psol) è stata uccisa in pieno centro a Rio de Janeiro mentre in un auto stava tornando da una manifestazione per la difesa dei diritti delle donne di colore. Anche il suo autista è stato ascassinato, mentre un’altra donna che era in macchina è rimasta illesa. Secondo i primi elementi dell’inchiesta, i colpi fatali sono stati esplosi da un’altra macchina che ha affiancato l’auto della consigliera. In molte città del Brasile si sono svolte manifestazioni. Dal Social Forum mondiale in corso a Salvador de Bahia arrivano le parole di Rosilene Wansetto, sociologa brasiliana, coordinatrice di Jubile Brasil di San Paulo, campagna per la cancellazione del debito estero e sociale promossa nel 2000 da papa Giovanni Paolo II. “Siamo tutti devastati, lacerati – dice al Sir -, ma non possiamo permettere che la morte di Marielle resti impunita. Dobbiamo stare insieme, uniti, per rafforzarci e difenderci! Marielle stava denunciando la violenza e la militarizzazione che il popolo di Rio sta affrontando. Noi donne abbiamo bisogno di denunciare ciò che ferisce le vite dei nostri figli, il futuro della società dipende da noi. Marielle è una donna di colore dalla periferia capace di affrontare il potere”. Prosegue Rosilene Wansetto: “La militarizzazione e la criminalizzazione di lotte, movimenti e leadership sono in aumento qui in Brasile, Rio è al centro dell’attenzione, ci sono soldati che si trovavano ad Haiti. Le vite della gente sono lacerate dai processi di militarizzazione”. Commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina: “Proprio una settimana fa, venerdì 9 marzo, a Bogotá ho partecipato a un’udienza della Corte interamericana diritti umani (Cidh) con rappresentanti della società civile. Durante l’incontro era stata denunciata la militarizzazione di Rio de Janeiro, la criminalizzazione di chi vive nelle favelas e le violazioni dei diritti dei minori. E’ molto preoccupante l’aumento di uccisioni di leader sociali in Brasile”.

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