Corridoi umanitari: Caritas Terni-Narni-Amelia, accolti a Capitone 11 eritrei arrivati in Italia a fine febbraio e protagonisti del docufilm di Tv2000

Mons. Giuseppe Piemontese con alcuni eritrei arrivati in Italia con i corridoi umanitari

Sono 11 i rifugiati eritrei accolti dalla Caritas di Terni-Narni-Amelia e dall’associazione di volontariato San Martino nell’ambito del progetto dei corridoi umanitari, realizzato dal ministero degli Esteri italiano, dalla Conferenza episcopale italiana attraverso la Caritas Italiana e dalla Comunità di Sant’Egidio. La Caritas di Terni-Narni-Amelia, nella struttura di Capitone di Narni, nei giorni scorsi, ha accolto due famiglie composte da tre adulti e otto minori, dai 4 ai 14 anni, che sono state scelte come protagoniste del docufilm di Tv2000 che saranno seguite nei vari momenti della loro vita in Italia e del loro percorso d’inserimento. Le famiglie, si legge in una nota, verranno accompagnate “in un percorso di integrazione e autonomia, attraverso la formazione linguistica e l’inserimento dei genitori nella società e nel mondo del lavoro, coi bimbi che saranno affiancati anche dal punto di vista scolastico e gli adulti per quello lavorativo, assicurando agli undici profughi eritrei assistenza da parte delle suore africane della Nostra Signora dell’Incarnazione, che vivranno con loro nella casa, e di beneficiare della mediazione linguistica e di sostegno degli operatori della Caritas-San Martino e cure mediche adeguate”. “Come Caritas diocesana – spiega il direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni – ci è stata data la possibilità di accogliere e accompagnare queste due famiglie eritree per un periodo più o meno lungo e poi, quando ci saranno le condizioni per il ritorno nel loro Paese d’origine”. “A tutti gli abitanti di Capitone di Narni, alle Istituzioni del territorio ed a tutti noi della Caritas diocesana – conclude – il compito morale e sociale di seguire le famiglie eritree ed accompagnarle con preghiere e con il concreto impegno giornaliero per favorirne l’integrazione”.

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