Diocesi: Crema, stasera in cattedrale ultimo appuntamento con gli esercizi spirituali predicati dal vescovo Gianotti

Si concludono questa sera, alle 21 nella cattedrale di Crema, gli esercizi spirituali predicati dal vescovo Daniele Gianotti per preparare i fedeli cremaschi alle celebrazioni pasquali. Le meditazioni offerte da mons. Gianotti sono state riportate in sintesi sul sito del settimanale diocesano “Il Nuovo Torrazzo”. “Il tema delle tre serate di esercizi è quello di conoscere Gesù Cristo”, ha spiegato martedì il vescovo. “Perché? Perché è la cosa più importante e più bella che un cristiano possa fare. Non si tratta di accumulare informazioni, ma di una conoscenza che avviene nella relazione. La possiamo chiamare amicizia con Gesù, o essergli fratelli e sorelle. Quella conoscenza che è anche amore: quanto Gesù ha chiesto a Pietro lo chiede anche a noi”. “Conoscere Cristo – ha continuato – è anche qualcosa di terribilmente pratico, significa vivere in un certo modo, dire dei sì o dei no: perché è Cristo che vive in me”. Ieri sera, mons. Gianotti ha iniziato il suo intervento osservando che “se conoscere Gesù Cristo è la cosa più importante e più bella che un cristiano possa fare, c’è un’altra ragione determinante per questa scelta: che Gesù Cristo è la rivelazione definitiva di Dio”. Il vescovo si è poi soffermato sullo scandalo della morte di Gesù che “rimane come un macigno nel quale inciampare sempre: a meno di fare, di quel sasso d’inciampo, la pietra sulla quale costruire tutta la casa della nostra vita, della nostra fede, del nostro modo di vedere la storia, il mondo, la Chiesa”. Nella seconda parte del suo intervento, mons. Gianotti ha approfondito il tema della cultura dello scarto di cui parla spesso Papa Francesco. “Non riguarda sole le cose, ma anche le persone”. “Qui – ha rilevato – tocchiamo qualcosa che è decisamente al cuore del Vangelo e della conoscenza di Gesù. Ciò che gli uomini hanno scartato è stato scelto da Dio per un cielo nuovo e una terra nuova. È questo il cuore stesso dell’agire di Dio”.

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