Colombia: appello dei vescovi alla nazione. Eln “fermi azioni violente”. Fare fronte all’emergenza migranti ai confini con il Venezuela

Un appello articolato in nove punti, a partire dalla considerazione che “è necessario che tutti seminiamo e coltiviamo nei nostri cuori lo stesso amore per il nostro Paese, che costruiamo un progetto nazionale, che non perdiamo la speranza e ci impegniamo tutti con coraggio e che non lasciamo il futuro all’improvvisazione o alla decisione di pochi”. È quello che viene rivolto al Paese dai vescovi colombiani, attraverso il messaggio diffuso al termine della loro assemblea plenaria, firmato dal presidente della Conferenza episcopale colombiana (Cec), mons. Oscar Urbina Ortega, arcivescovo di Villavicencio, dal vicepresidente, mons. Ricardo Tobón Restrepo, arcivescovo di Medellín, e dal segretario generale, mons. Elkin Álvarez Botero, vescovo ausiliare di Medellín.
Il primo appello è ad “abbandonare la strada della violenza” e ad appianare le differenze attraverso le vie del rispetto per la vita umana, il dialogo, la fraternità e il perdono. In secondo luogo, i vescovi si rivolgono al Governo nazionale e a quelli regionali chiedendo di far fronte ai problemi urgenti della nazione e alla situazione dei migranti che arrivano dal Venezuela. In terzo luogo, il messaggio chiede a coloro che sono candidati alle elezioni legislative e presidenziali di configurare “proposte che rispondano alle sfide del Paese”.
Il quarto appello è per il gruppo guerrigliero dell’Eln al quale si chiede di “fermare minacce e azioni violente, e mostrare buona volontà nel percorso del dialogo per cercare la pace”. Ma anche il Governo è invitato a proseguire nello sforzo di continuare a cercare una soluzione negoziata al conflitto. Il sesto appello è per i giovani, perché non lascino il Paese, mantengano viva la speranza, e continuino a lottare per i grandi ideali personali e collettivi. Quindi, l’appello alle famiglie perché diventino santuari della vita e non rinuncino all’importante missione di educare i loro figli. L’ottavo e il nono appello sono per tutti i cittadini, cui viene chiesto di “moltiplicare le iniziative di diverso ordine per superare, con vera solidarietà, la crisi umanitaria e sociale generata dalla situazione in Venezuela”. E di affrontare con “saggezza e responsabilità” le prossime elezioni per il Congresso e la Presidenza della Repubblica.

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