Politica: mons. Galantino, “Italia preda di rancore, paura e razzismo insieme”. “Spaesamento anche tra i cattolici”

“L’Italia è preda di rancore, paura e razzismo: c’è qualcosa che li tiene insieme, e che è più del rancore, più della paura, più del razzismo. È qualcosa di molto più micidiale”. Interpellato da Maria Latella, autrice del libro “Fatti privati e pubbliche tribù”, presentato oggi a Roma, mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ha tracciato questo quadro del nostro Paese, in cui domina lo “spaesamento”, anche tra i cattolici. “Sembra che tutto ti sorprenda, ti attiri e ti respinga”, ha commentato il vescovo, citando i recenti tragici fatti di Macerata. “Abbiamo dovuto aspettare un po’ di tempo per capire come erano andate le cose. Ognuno si è accostato ai fatti unicamente per ricavare qualcosa, e così la paura, il rancore e il razzismo sono cresciuti”. Anche Paolo Mieli, giornalista e scrittore, si è riferito al caso di Macerata, stigmatizzando il modo “facilone e sensazionalista” con cui è stato trattato dai media: “Siamo noi i colpevoli”. “Quando non è solo il singolo, ma il Paese che vive questo – ha spiegato il segretario generale della Cei a proposito del mix tra rancore, paura e razzismo – capiamo la fatica e la difficoltà, anche dei nostri ragazzi, a orientarsi su quello che dalla mattina alla sera viene dai nostri politici”. Un senso di “spaesamento”, questo, presente anche tra i cattolici: “Non nego che anche la Chiesa fa fatica ad orientarsi in maniera chiara. Non c’è possibilità di essere lucidi in questo momento”. Riguardo ai politici, Galantino ha fatto notare: “Più che migliori o peggiori del passato, molti di loro sono inadeguati”. “In un clima di tifoseria e da stadio – il monito di Mieli – la politica in Italia rischia di rimanere eternamente vittima dell’esecrazione e riabilitazione repentina”.

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