Migrazioni: don Colmegna (Casa della carità), “non possiamo stare zitti”. Riforma legge cittadinanza “non più rinviabile”

“Non possiamo stare zitti: in questo Paese ci sono storie e pratiche di positività e solidarietà, tanta sapienza che si scontra con un impianto legislativo arretrato. Noi non siamo con gli slogan ‘accogliamoli tutti o nessuno’: in questo periodo di battaglia elettorale dobbiamo ridare urgenza, con pacatezza e mitezza, ad un fenomeno strutturale che non è un problema ma una risorsa se si affronta con capacità e intelligenza”. Così don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità, presentando alla stampa questa mattina a Roma, presso l’Istituto Sturzo, un documento programmatico sulle migrazioni sottoscritto da 18 tra enti e associazioni cattoliche. Soffermandosi sul primo punto, l’urgenza di una riforma della legge sulla cittadinanza, don Colmegna spiega: “Da troppi anni il nostro Paese non adegua la sua legislazione sull’acquisizione della cittadinanza al mutato contesto sociale e troppi cittadini di fatto non sono riconosciuti tali dall’ordinamento. Varare un provvedimento che sani queste contraddizioni non è più rimandabile”. “Vogliamo rilanciare la coesione sociale contro la banalizzazione e radicalizzazione dello scontro; le persone che accogliamo ci interpellano, non possiamo stare zitti”, ribadisce il sacerdote.

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