Raid razzista a Macerata: mons. Marconi (vescovo) a “Famiglia Cristiana”, dietro c’è “fallimento educativo”

Un fallimento educativo. Una società sempre più povera di valori da un lato e sempre più rancorosa dall’altro. Infine, una politica che cerca scorciatoie pericolose. Mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, interviene sui drammatici fatti di natura razzista dei giorni scorsi con un commento che “Famiglia Cristiana” pubblica nel numero in edicola. “Dietro questa storia c’è la sottovalutazione di un problema come la droga, che produce giovani deboli e dipendenti”, scrive tra l’altro il vescovo. “C’è poi il problema dell’accoglienza dei migranti, che è una bella parola, ma se non si completa in una vera azione di integrazione, è solo un parcheggiare delle persone che la malavita e il disagio sociale possono poi arruolare fin troppo facilmente”, l’analisi del presule. Infine, “c’è un pensiero politico che crede di trovare soluzioni facili e veloci a problemi complessi, attraendo le menti fragili a cui propone la scorciatoia della violenza”. “Dentro questa provetta ho letto una intera società, quella italiana e non solo quella maceratese, che si confronta con un fallimento educativo”, osserva Marconi: “Non siamo stati capaci di passare ai nostri giovani i valori che ci hanno permesso di uscire da una dittatura, affrontare un dopoguerra pieno di macerie e costruire nonostante ciò una democrazia stabile, che ha superato il terrorismo ed ha portato cultura e benessere. Questi sono i fatti. Almeno questo sembra chiaro in uno spazio piccolo ed in un tempo breve”.

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