Parlamento Ue: riduzione numero eurodeputati. Hübner (Ppe), “non abbiamo ancora calcolato i risparmi”

(Strasburgo) “Non abbiamo ancora fatto i calcoli dei costi dei rappresentanti a Bruxelles dopo la riduzione del numero dei deputati”. I conti “sono ben conosciuti dagli euroscettici. Sicuramente ci sarà un risparmio proporzionale”. Lo ha dichiarato al Sir, questo pomeriggio a Strasburgo, l’europarlamentare del Partito popolare (Ppe) Danuta Maria Hübner, dopo il primo via libera del Parlamento europeo alla riduzione dei deputati da 751 a 705, in seguito a Brexit, dalla prossima legislatura. La correlatrice del percorso verso la nuova normativa che definisce la composizione dell’emiciclo ha sottolineato che “nessuno Stato membro perderà seggi” e ha indicato l’iter della proposta: “Verrà trasmessa al Consiglio europeo, che a metà febbraio affronterà il tema in questione. Il Consiglio dovrà prendere una decisione all’unanimità. Subito dopo, tornerà in Parlamento per un voto in plenaria”. Hübner ha indicato anche la possibilità che i 46 seggi possano essere messi a disposizione, in parte, dei Paesi che potrebbero diventare membri dell’Unione dal 2025 in poi, cioè Serbia e Montenegro. “La Serbia avrebbe bisogno di 17 seggi, 6 il Montenegro. In questo modo 23 sarebbero già assorbiti”.
L’altro correlatore, Pedro Silva Pereira, del gruppo dei Socialisti e democratici (S&d), si è detto “soddisfatto della maggioranza chiara e netta” ottenuta dalla relazione. “Invia un segnale esplicito al Consiglio in favore di una nuova distribuzione dei seggi che garantisca un Parlamento più equo – ha spiegato -, in cui la rappresentanza dei cittadini sia più equilibrata”. La bocciatura delle liste transnazionali, a suo avviso, è definitiva. “Dopo la votazione di oggi non credo che l’idea delle liste transnazionali possa essere mantenuta”.

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