Spari contro immigrati a Macerata: Negro (Fcei), “uniti senza se e senza ma nella condanna a xenofobia e razzismo”

“Di fronte ai fatti di Macerata non possiamo girarci dall’altra parte o minimizzare l’accaduto e tanto meno cambiare tema discutendo di immigrazione regolare o irregolare”. Così il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), commenta quanto successo la mattina del 3 febbraio a Macerata, quando Luca Traini ha sparato oltre venti colpi di pistola da un’auto in corsa puntandola deliberatamente contro persone di origine africana. “La Bibbia ci chiede: ‘Dov’è il tuo fratello?’”, ricorda il pastore. “Dov’è il nostro fratello? Perché è in ospedale ferito da un’arma da fuoco? Perché qualcuno gli ha sparato in un macabro Luna Park? Sono queste le domande che, da cristiani evangelici, poniamo a noi stessi e a questa Italia che si divide in un momento in cui dovremmo essere uniti nella solidarietà ai feriti e nella condanna – senza se e senza ma – della xenofobia e del razzismo”. Si tratta di “un impegno tanto più convinto – conclude Negro – nell’anno in cui ricordiamo i cinquant’anni dall’assassinio del pastore battista Martin Luther King e la sua lotta per i diritti civili degli afroamericani e per il superamento della segregazione e del razzismo”.

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